Durante l’atto istruttorio, Claudio Campini ha risposto ad alcune domande ma è rimasto in silenzio su alcuni punti chiave.
Ieri la Procura di Roma ha chiesto la convalida del fermo di Claudio Ciampini, l’uomo che ha ferito quattro donne durante la riunione condominiale. Il 58enne viene accusato di vari reati, tra cui di omicidio plurimo aggravato e di porto abusivo di armi. Questa mattina si è tenuta l’udienza in cui l’uomo ha dovuto rispondere ad alcune domande, peccato però che il suo silenzio su alcuni punti abbia lasciato un buco nero sulla vicenda.
Stamattina si è tenuta nel carcere romano di Regina Coeli l’udienza di convalida del fermo di Claudio Campiti, il 58enne accusato di omicidio plurimo aggravato e di porto abusivo d’armi, per la sparatoria di domenica scorsa a Fidene. Il confronto con i magistrati è durato circa un’ora e mezza, ma l’uomo è rimasto in silenzio su alcuni punti chiave della vicenda che gli sono stati domandati.
La vicenda
Durante la riunione condominiale di un Consorzio residenziale del Reatino, l’uomo ha ferito quattro donne con la pistola sottratta al poligono di tiro di Tor di Quinto. Una delle due donne è stata raggiunta da uno dei proiettili alla testa e attualmente si trova ricoverata in ospedale in condizioni molto gravi.
Dopo aver commesso il gesto, l’uomo aveva con sé uno zainetto con all’interno dei vestiti per cambiarsi e 6mila euro. Era in possesso di 170 proiettili, ma durante la vicenda ne ha sparato circa sette-otto mentre altri sette erano dentro il caricatore dell’arma. La Procura gli contesta le accuse di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, tentato omicidio, in riferimento alle persone rimaste ferite, e il porto abusivo di armi.
